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Fandom: Critical Role
Personaggi: Nott, Caleb
Rating: safe
Parole: 538
COW-T: settimana 5, M1 (In fuga)
Personaggi: Nott, Caleb
Rating: safe
Parole: 538
COW-T: settimana 5, M1 (In fuga)
Doveva essere questione di giorni, il tempo di trovare un villaggio, una locanda, o magari una città affollata in cui confondersi e sparire, perdersi come si sono trovati, per caso e senza una ragione speciale, e invece lei e Caleb sono in fuga da settimane, assieme.
Da cosa stia scappando davvero, Nott non lo saprebbe spiegare. Sa di essersi lasciata alle spalle una vita a cui non può tornare, non adesso e non con questo aspetto terrificante che le hanno cucito addosso come la peggiore delle condanne, eppure il solo pensiero di stare fuggendo le sembra così assurdo che dopo tutto questo tempo ancora non se ne è fatta una ragione. Lei non ha fatto nulla di sbagliato, in fondo – d'accordo, forse ha preso in prestito una manciata di monete da perfetti sconosciuti e poi si è dimenticata di restituirle, ma il punto è aveva deciso di essere in fuga già da prima che la sbattessero in cella per questo (e deve ringraziare il cielo che non abbiano deciso per lei un destino meno clemente, con l’aspetto che si ritrova).
Un’altra faccenda che proprio non sa come spiegarsi è la ragione per cui non riesce a separarsi da Caleb. All’inizio pensava si trattasse di solitudine, del bisogno di colmare il vuoto lasciato dalla perdita di Yeza e Luke, eppure più il tempo passa, più notti trascorre raggomitolata ai piedi del suo giaciglio, a osservarlo in silenzio leggere quei suoi libri strani e pieni di scritte in lingue che non conosce, più Nott si accorge che non c’è niente, in questo ragazzo dall’aria triste e tormentata, che gli ricorda la sua famiglia. Lei e Caleb non parlano mai tanto, nel tempo che passano assieme. Nott ha imparato a non disturbarlo e a non fare domande, nonostante ce ne siano a manciate che vorrebbe porgli – da dove vieni, chi sei, come ti senti, stai bene, hai bisogno di aiuto, da cosa scappi – ma in fondo sa benissimo di non aver nessun diritto di pretesa sugli affari degli altri quando lei per prima sta vivendo una vita in maschera, fatta solo di menzogne e rimpianti.
Eppure, nonostante tutto, sente di non poterlo lasciare da solo – sente di non volerlo fare. Se è solo uno strascico di un istinto materno con cui sente di aver ormai perso ogni contatto e che riaffiora dopo tutto questo tempo, beffardo e quasi alieno, Nott non lo sa ma nemmeno le importa più di tanto. Non sa neanche quando, esattamente, ha deciso che quest’uomo ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lui, e che quel qualcuno deve essere irrimediabilmente lei. Il punto è che funzionano alla perfezione, come squadra, e non c’è nessun motivo per cui dovrebbero desiderare di separarsi – e nel frattempo, Nott pensa, non c’è niente di male se si accorge di iniziare a provare affetto, questo istinto protettivo che si era dimenticata di avere che un po’ le scalda il cuore e la fa sentire viva di nuovo. E in fondo è per questo che, fino a quando sarà destino, Nott sceglie di fuggire assieme a lui, non sa bene da cosa, ma almeno, e questo le basta a sentirsi al sicuro, sa esattamente con chi.