[FINAL FANTASY XV] Late-night tenderness
Jan. 31st, 2018 10:10 pmFandom: Final Fantasy XV
Coppia: Gladio/Ignis
Rating: safe
Warning: nessuno
Genere: fluff
Parole: 1153
Cosa sto per leggere: Ignis rincasa accolto dal profumo di una cena pronta che non è stato lui a preparare. Il col
Note: scritta per il cow-t 8, terza settimana
Coppia: Gladio/Ignis
Rating: safe
Warning: nessuno
Genere: fluff
Parole: 1153
Cosa sto per leggere: Ignis rincasa accolto dal profumo di una cena pronta che non è stato lui a preparare. Il col
Note: scritta per il cow-t 8, terza settimana
( Quando Ignis apre la porta di casa, a dargli il benvenuto c'è un leggero, piacevole, inatteso profumo di stufato e verdure saltate. )
Per prima cosa allunga un'occhiata al piccolo schermo accanto all'entrata - le dieci e sette minuti, constata con un sospiro stanco - quindi torna a guardare avanti a sé, con la testa pesante e il bisogno pressante di accasciarsi qui, sull'entrata di casa, con ancora il completo ufficiale addosso e chissà quante ore di sonno arretrate che darebbe qualsiasi cosa per poter recuperare in una notte sola. Potrebbe farlo davvero, in fondo. Anche se è il candidato ufficiale a diventare il consigliere di sua maestà il Principe Noctis in persona - anche se suo zio non sarebbe affatto contento di sapere che il nipote che ha cresciuto nel rispetto assoluto della disciplina ha deciso di cedere alla stanchezza e di addormentarsi senza vergogna sul pavimento di casa - una casa che non pulisce da giorni, per giunta.
Se decide di non farlo, è solamente per questo profumo di cibo e cena pronta che lo attira fin da qui, invitante, curioso. Ignis non ricorda di aver cucinato - quando mai ne ha il tempo, ultimamente? - né di aver ordinato pasti a domicilio, o di esser stato talmente stanco e talmente sbadato, in questi giorni, da aver dimenticato di mettere a conservare gli avanzi di pranzi o cene che era troppo esausto per riuscire a finire prima di crollare con la testa sul piatto.
Si sfila le scarpe, dunque, ed avanza lungo il corridoio, guidato da un profumo che si fa sempre più insistente, per affacciarsi sul salottino da cui si accede alla cucina.
Si ritrova a sbattere le ciglia, con le labbra schiuse in un'espressione di meraviglia e confusione, quando gli occhi chiari si posano senza fatica sulla figura ingombrante di Gladiolus Amicitia che riposa ad occhi chiusi e braccia conserte accovacciato sul suo divano, fin troppo piccolo per contenere l'interezza del suo corpo possente.
Fra tutte le cose che si aspettava di trovare, questa - lui - è decisamente la più inattesa.
Gli si avvicina in punta di piedi, senza nemmeno accorgersi di non volerlo svegliare né disturbare. Poggia la valigetta accanto al divano con un gesto accorto, silenzioso, quindi si abbassa sulle ginocchia in un movimento altrettanto discreto. Osserva il suo viso, disteso e riposato, e per un attimo vorrebbe sfiorarlo, vorrebbe accarezzargli i capelli e passare le dita sulle guance, sfiorargli le palpebre abbassate con un gesto leggerissimo. E' bello, Gladio, quando dorme, non se ne era mai accorto prima. E' bello esattamente come quando agita il suo spadone con i denti digrignati ed il petto scoperto, o come quando lo saluta con la mano e senza parole fra i corridoi del palazzo, o ancora come quando lo sorprende quando meno se l'aspetta, dietro una colonna, contro un muro, con un bacio a fior di labbra che lui è sempre sorpreso di ricevere.
Il suo corpo si muove appena, proprio mentre Ignis lo sta fissando. Per un attimo si irrigidisce, con il cuore in gola per chissà quale motivo - non è la prima che si trova a guardarlo così, in fondo, e ci sono state altre volte in cui gli occhi di Gladio hanno ricambiato l'attenzione con lo stesso affetto - ma poi, quando le spalle di Gladio sembrano distendersi ed il suo visto contrarsi in uno sbadiglio, Ignis si sorprende a sorridere piano, fra sé, riappropriandosi di tutti i pensieri che si è lasciato sfuggire poco fa.
E' davvero bello qualsiasi cosa faccia, c'è poco da fare.
"Buongiorno," l'accoglie con un filo di voce. "O buonasera, dovrei dire."
Gladio si stropiccia gli occhi, poi li sbatte una, due, tre volte per mettere a fuoco. "Ignis," mormora piano, ancora mezzo rapito dal sonno.
"Cosa ci fai qui?" Gli chiede, tutt'altro che un'accusa. "Ti ho mai dato le chiavi di casa mia?"
Gladio sbadiglia di nuovo e poi si stringe nelle spalle, ancora visibilmente assonnato. Ha bisogno di un attimo per raccogliere i pensieri.
"L'hai fatto," gli conferma alla fine.
Ignis sospira - non perché spazientito, come gli capita spesso di fare con Noctis, ma perché ha davvero tanta voglia di baciarlo, adesso. Decide di trattenersi, ancora per un po'.
"Immagino che il profumo di cibo sia opera tua."
Gladio gli sorride, con quel suo sorriso semplice e sfacciato che lo fa assomigliare un po' a un bambino, a volte. "Sapevo che saresti tornato tardi," gli risponde, allungando una mano per sfiorargli il viso, "E stanco."
Per un attimo Ignis si sente terribilmente in colpa. Sa che è assurdo, e che non dovrebbe, ma c'è una parte di lui che gli suggerisce che non è giusto che siano gli altri a prendersi cura di lui, non quando lui ha trascorso tutta la sua vita ad imparare come assecondare ogni bisogno di coloro di cui ha giurato di occuparsi.
Sospira di nuovo, e questa volta lo fa per sé - per il suo stupido orgoglio, per la stanchezza, perché in fondo, almeno per oggi, può abbassare la guardia e permettere a quest'uomo - solo a lui - di viziarlo solo un po'.
"Avrà un sapore orrendo, vero?" Gli chiede, piegando appena le labbra.
"E tu te lo mangerai tutto," gli conferma Gladio, restituendogli un sorriso divertito.
"Almeno non è roba congelata. Non lo è, vero?"
Gladio solleva un sopracciglio. "Non mi permetterei mai," gli dice, serissimo, fintamente offeso.
Ignis sorride scuotendo il capo, quindi gli passa una mano fra i capelli, soffermandosi ad accarezzarlo dolcemente.
"Non avresti dovuto, Gladio, davvero. Anche tu ti stai allenando duramente ogni giorno. Guardati, sei esausto."
Gladio si concede di socchiudere gli occhi per una manciata di istanti, e a Ignis sembra di vederlo quasi ammorbidirsi contro il palmo della propria mano. Fa scivolare le dita lungo il suo viso, fin sulle guance, e poi le lascia riposare lì, in una carezza leggera.
"Lasciami riposare qui per questa notte, allora," gli dice Gladio, con gli occhi ancora chiusi, la voce già un po' più debole, stanca.
Ignis si perde per attimi interi ad osservarlo. Non si sorprende nemmeno più della ridondanza dei pensieri che gli affollano la testa ogni volta che lo fa.
"Certamente," mormora piano, alla fine, e quando Gladio, in risposta, sorride debolmente ad occhi chiusi, Ignis si china a premere le proprie labbra contro le sue, appena piegate, quasi a voler catturare il suo sorriso. Poi, senza dire nulla, Gladio gli circonda il collo con le braccia e lo trascina giù, accanto a sé sul divano, e Ignis non ha davvero la forza né l'intenzione di resistere al bacio che gli posa fra i capelli, poi su una guancia, poi sul naso ed infine sulle labbra.
Non ha così tanta fame, in fondo, si dice, mentre silenziosamente scivola nel suo abbraccio e gli si accoccola contro il petto, con tutta l'intenzione di non lasciarlo andare fino a quando non farà l'alba.